(in fondo al post le raccomandazioni del Dipartimento di Protezione Civile ed i link per la consultazione delle pagine ufficiali degli enti preposti alla sorveglianza)
Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché alle conseguenze sulla materia dell’attività solare.
Aggiornamento del 02/04/2018 ore 03:27
(fonte ASI-DPC-AEROSPACE)
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Aggiornamento del 01/04/2018 ore 20:00
(fonte ASI-DPC)
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Osservando la mappa, solo una delle traiettorie interessa l'Abruzzo (escludendo comunque, quasi totalmente, la provincia di Teramo, che viene solo sfiorata a Sud) ed è quella stimata fra le 5:58 e le 6:28 di domattina (2 aprile).
La possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) si è ridotta allo 0,1%.
clicca per aprire la pagina in caso di difficoltà copia il link qui sotto sul tuo browser ed aggiorna periodicamente (fonte AEROSPACE) http://www.aerospace.org/CORDSuploads/TiangongStoryboard.png |
Aggiornamento del 01/04/2018 ore 11:37
(fonte ASI-DPC)
± 2,72 ore con intervallo di confidenza 80%;
± 5,5 ore con intervallo di confidenza 95%
Aggiornamento del 31/03/2018 ore 19:30
(fonte ASI-DPC)
(clicca QUI per ingrandire l'immagine) |
Aggiornamento del 31/03/2018 ore 15:22
(fonte ASI-DPC)
Angelo Borrelli - Capo Dipartimento della Protezione Civile |
DUE IPOTESI RIGUARDANO L'ABRUZZO (vedi dettaglio in basso)
La stima dell’Agenzia Spaziale Italiana di rientro in atmosfera, soggetta a variazioni in funzione dell’evoluzione del flusso solare e tempeste geomagnetiche, prevede come data nominale il 1° aprile 2018 alle ore 19:03 UTC (21:03 ora italiana) con incertezza e intervalli di confidenza (cioé intervalli di probabilità) pari a:
± 6,00 ore con intervallo di confidenza 80%;
± 11,50 ore con intervallo di confidenza 95%.
Aggiornamento del 30/03/2018
(fonte ASI)
#SpaceTalk: Conto alla rovescia per Tiangong (video) |
All’interno di questo arco temporale, le finestre di interesse per l’Italia, al momento riguardano il potenziale coinvolgimento delle regioni Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. La possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,2%.
Aggiornamento del 29/03/2018
(fonte ASI)
Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, al momento, la previsione di rientro sulla Terra è stimata per il 1 aprile alle ore 2:50 UTC (ora italiana 4:50), con una finestra di incertezza di circa 20 ore.
Aggiornamento del 27/03/2018
(fonte ASI)
Ad oggi, la data di rientro della stazione cinese è stimata al 1 aprile 2018 alle ore 10:25 Utc (12:25 ora italiana), con un intervallo di incertezza di circa 48 ore. Ma solo nelle ultimissime fasi si potrà definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte.
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Il Dipartimento chiarisce che "solo tre giorni prima dell'evento avremo, dall'Agenzia Spaziale Italiana, la conferma del giorno esatto in cui questi frammenti cadranno, e 36 ore prima della caduta avremo maggiori informazioni sull'area che potrebbe essere interessata dal fenomeno". "La conferma dell'area interessata avverrà, però, con un preavviso, sull'eventuale impatto, che potrebbe essere inferiore ai 40 minuti", avverte la Protezione Civile.
Secondo Claudio Portelli, responsabile dell'Agenzia spaziale italiana per lo studio dei detriti spaziali e il controllo degli asteroidi, sarebbero davvero basse le probabilità che i frammenti del Palazzo Celeste possano cadere sull’Italia - circa lo 0,2%. Ma i radar continuano a monitorare, istante dopo istante, l'evoluzione del rientro del satellite cinese.
L'impatto con l'atmosfera terrestre non sarà in grado di disintegrarla, ma la ridurrà in frammenti capaci però di perforare tetti e solai sottostanti.
Queste le raccomandazioni divulgate dalla Protezione Civile:
Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.
Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina. In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti.
Per approfondimenti ed aggiornamenti in tempo reale si rimanda alle pagine ufficiali, raggiungibili attraverso i link sottostanti (cliccare sui titoli):
Dipartimento della Protezione Civile
> Norme di autoprotezione
> I dettagli dell'operazione di rientro
> Caratteristiche tecniche della stazione
> La mappa sulle opportunità di rientro per il 2 aprile 2018 - Comunicato Asi n. 15
> Comunicati stampa
> > Rientro stazione spaziale cinese: esclusa l'Italia dalle traiettorie
> > Rientro stazione spaziale cinese: ridotte a due le traiettorie sull'Italia
> > Rientro stazione spaziale cinese: la Protezione Civile monitora evoluzione
> > Rientro stazione spaziale cinese: punto stampa alle 18.30 (del 31/03/2018)
> > Rientro stazione spaziale cinese: Italia confermata tra i possibili scenari
Agenzia Spaziale Italiana
> Nel Pacifico alle ore 2.16 italiane
> 1 aprile ore 19.00: ultimo aggiornamento
> 01.04 ore 13.00 Nuovo aggiornamento dal DPC
> 31.03 ore 19.30. Nuovo aggiornamento dal DPC
> Ore 15.22 del 31 marzo: nuovo aggiornamento
> Ore 20.40 del 30 marzo: nuovo aggiornamento dal DPC
> #SpaceTalk: Conto alla rovescia per Tiangong (video)
> Le ultime novità sul rientro della stazione spaziale cinese
> ASITV: Palazzo Celeste sotto osservazione
> Palazzo Celeste: ASI e Protezione Civile in prima linea
> Il Paradiso Celeste è sotto monitoraggio
> Palazzo celeste sotto osservazione
Aerospace
> TIANGONG-1 REENTRY